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.: FAQ - Domande frequenti e risposte degli esperti

Il Team di esperti sulla sicurezza in piscina e tecniche di antiannegamento, ha elaborato domande poste dagli utenti e formulato le rispettive risposte.

A seguire una lista delle domande poste con maggiore frequenza.

Per porre una domanda agli esperti scrivici, potrai contribuire alla popolazione di contenuti nella presente sezione.

 


 

1. Domanda: il sistema AngelEye è installabile in tutte le tipologie di piscine? 

    Risposta: AngelEye è installabile in tutte le piscine in muratura, acciaio e prestampate. Il sistema è adattabile a tutte le forme e dimensioni, grazie alla capacità di orientamento dei sensori di rilevazione annegamenti.

Nel caso fosse necessario ridurre al minimo il numero degli alloggiamenti dei sensori nelle vasche, sarebbe possibile impiegare rilevatori ottici con caratteristiche specifiche, in grado di aumentare il campo di azione (riducendone così il numero).

L'installazione in vasca degli oblò necessita di un adeguato studio e supervisione delle attività a cura dei progettisti AngelEye.

 

2. Domanda: come riesce il sistema a rilevare gli annegamenti?

    Risposta: l'unità di elaborazione centrale riceve costantemente immagini provenienti dai sensori di rilevazione. Tali immagini vengono quindi elaborate dal software che determina la presenza di natanti nelle vasche, ne studia i moti e li sottopone ad algoritmi di determinazione del comportamento.

Se l'attività è ritenuta di difficoltà e comunque se il corpo non riemerge in superficie, scatta tempestivamente l'allarme.

 

3. Domanda: come interagiscono i bagnini con il sistema?

    Risposta: quando il sistema AngelEye genera un allarme, vengono attivati i dispositivi di segnalazione al personale di soccorso. Tali dispositivi sono presenti a bordo vasca, come ad esempio il monitor touch screen a basso voltaggio certificato per resistere all'acqua, oppure sono personali, quindi assegnati ad ogni bagnino e tenuti con se' (tracolla, in mano, in tasca della divisa, al polso). Si tratta quindi di dispositivi palmari in grado di segnalare l'allarme in corso e di indicare al personale di salvataggio dove è stato identificato il pericolo: numero di vasca, posizione all'interno della vasca; rappresentando sullo stesso l'immagine in diretta.

  

4. Domanda: il sistema antiannegamento genera molti falsi allarmi?

    Risposta: gli algoritmi di rilevazioni degli allarmi sono complessi ed in continua evoluzione tecnologica. Un team di sviluppatori è costantemente impegnato ad aggiornare il software di elaborazione. Nonostante questo possono essere identificate situazioni di presunto pericolo non realmente presente. Tipici sono gli allarmi rilevati su natanti che svolgono apnea, peraltro spesso proibita e comunque soggetta ad obbligo di segnalazione ai bagnini.

In ogni caso un warning (preallarme) rilevato per apnea è comunque una situazione di potenziale pericolo, degna di segnalazione al personale di soccorso.

 

5. Domanda: variano le procedure autoregolamentazione se presente AngelEye in piscina?

    Risposta: l'impiego di un sistema elettronico di antiannegamento varia le procedure di comportamento del personale di salvataggio solamente per quanto relativo l'input di segnalazione dell'allarme. In questo caso le situazioni di pericolo sono identificate sia dal controllo svolto dal bagnino che dal sistema costantemente attivo e vigile a fondo vasca.

Tutte le altre attività rimangono invariate. Richiedi al Team AngelEye copia del piano di autoregolamentazione di esempio in cui è previsto l'impiego di AngelEye.

 

6. Domanda: se sottoposta a sicurezza una piscina di un impianto, è possibile estendere la sicurezza ad una ulteriore piscina dello stesso impianto in un secondo momento? In che modo?

    Risposta: l'implementazione del sistema AngelEye in un impianto multivasca può avvenire in fasi distinte. Il sistema di elaborazione centrale può gestire diverse vasche (in funzione del modllo scelto).

In una prima fase può essere installato il sistema centrale ed i rilevatori in una vasca. Successivamente è possibile estendere la sicurezza alle altre vasche, singolarmente.

L'investimento per la prima vasca è ovviamente maggiore rispetto a quello per le vasche successive in quanto è necessario implementare il sistema centrale. Successivamente l'investimento è ridotto ai soli sensori per le piscine addizionali e rispettive opere edili.

 

7. Domanda: il sistema AngelEye è omologato e previsto dalla legge (italiana)?

    Risposta: la legge italiana non contempla per il momento sistemi di rilevazione eletronica delle situazioni di pericolo di annegamento. Sfortunatamente la legislazione non si è evoluta come accaduto in importanti paesi europei, particolarmente lungimiranti ed attenti alla sicurezza del cittadino.

In Francia ad esempio è prevista la presenza di sistemi antiannegamento che consentono di ricalcolare la presenza obbligatoria di bagnini a bordo vasca, lo stesso vale per alcuni paesi scandinavi.

AngelEye è impegnata anche nella sensibilizzazione degli organi competenti a valutare un'indispensabile rivisitazione della legislazione in materia.

Anche alcuni paesi americani e di altri continenti hanno evoluto la legislazione per rendere più sicure le proprie piscine.

 

8. Domanda: in cosa consiste la manutenzione ordinaria del sistema?

    Risposta: la manutenzione del sistema è minima. Uniche precauzioni sono relative alla pulizia degli oblò dei sensori di rilevazione allarmi da svolgersi indistintamente sia a vasca piena che vuota. L'attività è simile alla pulizia dei vetri delle lampade in fondo vasca.

Per quanto riguarda il sistema di elaborazione centrale la manutenzione è svolta dal personale AngelEye in teleassistenza con frequenza mensile.

In ogni caso il sistema è autoallarmante e rileva automaticamente eventuali guasti, segnalandoli tempestivamente al Team tecnico AngelEye per attivare un intervento immediato.

 

9. Domanda: AngelEye è installabile in piscine aperte in periodo invernale all'aperto?

    Risposta: il sistema AngelEye, grazie alla elevatissima qualità di prodotti impiegati, è attivabile in condizioni di impiego estreme (temperature da 0 a oltre 50 gradi), anche soggette a sbalzi termici.

In ogni caso il sistema è fortemente consigliato specialmente in impianti esterni aperti in periodo invernale. Tali vasche sono infatti soggette a vapori sulla superficie che impediscono ai bagnini di controllare eventuali situazioni di pericolo. Inoltre, secondo uno studio effettuato sulle attività svolte dal personale di salvataggio, emerge che non sempre i bagnini presidiamo dal bordo vasca le attività svolte in piscine esterne in periodo invernale; nella maggioranza dei casi vigilano dall'interno attraverso il vetro. Questo riduce esponenzialmente la qualità di visione dei natanti, incrementando di pari misura il rischio di non poter intervenire in situazioni di necessità.